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Archive for the ‘Ubuntu’ Category

Installare un server lamp su Linux Ubuntu

Posted on the giugno 23rd, 2010 under Ubuntu by

Installare un server lamp su Linux Ubuntu

Chi testa in locale (nel proprio pc) i siti realizzati in php aprezzerà sicuramente la velocità di un server LAMP (Linux, Apache, Mysql, Php). Nella creazione e sviluppo di siti web è preferibile operare in locale e trasferire il tutto in rete nel momento in cui il sito è completato. Ciò permette di avere una maggior velocità di quella che si avrebbe operando sul server remoto. Nel server remoto dovremmo trasferire i file ad ogni ogni modifica e questo renderebbe lento il nostro lavoro.

Chi usa Winwods e vuole provare la potenza di un server LAMP installato su Linux Ubuntu, ma non vuole fare modiche alle partizioni, può utilizzare Wubi. Wubi è un programmino che installerà Ubuntu all’interno di Windows come fosse un’applicazione, permettendo di rimuoverlo come qualsiasi altro programma in Windows.

Installiamo il server

Per installare un server LAMP in Ubuntu come prima cosa apriamo il terminale:

Terminale Ubuntu

Poi copiamo ed incolliamo nel terminale il comando:
sudo apt-get install apache2 apache2-mpm-prefork php5-mysql mysql-server php5 libapache2-mod-php5 php5-cgi php5-gd php5-cli phpmyadmin

Incollare su terminale ubuntu

Premiamo invio ed inseriamo la nostra password di root (quella che usiamo per accedere ad Ubuntu). Premiamo di nuovo invio e comincerà il download e l’installazione dei pacchetti necessari.

Durante l’installazione ci verrà chiesto di fornire la password di root per MySQL che inseriremmo due volte. Con questi dati di login potremmo poi accedere a phpMyAdmin per gestire i nostri database.

Nella finestra dove viene chiesto il tipo di server web da configurare automaticamente per eseguire PhpMyAdmin lasciamo apache2.

Configurare PhpMyAdmin Nella finestra successiva lasciamo l’impostazione <Sì> ed in quella che segue inseriamo una password come amministratore del database che ci servirà ad accedere a PhpMyAdmin.

Configurare PhpMyAdmin 

Completata l’installazione, se tutto è andato nel verso giusto, aprendo il nostro browser e digitando l’indirizzo: http://localhost dovrebbe apparire:

test server ubuntu

Completare la configurazione di PhpMyAdmin

Andando all’indirizzo http://localhost/phpmyadmin dovrebbe apparire la finestra di accesso a PhpMyAdmin per la gestione del database. Se questo non avviene è sufficiente fare una semplice modifica al file apache2.conf.

Apriamo il terminale e digitiamo: sudo gedit /etc/apache2/apache2.conf

Inseriamo la nostra password di root e si aprirà il file apache2.conf, in fondo aggiungiamo (o modifichiamo come segue se già la voce è già presente) :

# Enable PHPMyAdmin
Include /etc/phpmyadmin/apache.conf

Modifica apache2.conf

Quando fatto, riavviamo apache dal terminale con il comando: sudo /etc/init.d/apache2 restart

Ora andando all’indirizzo http://localhost/phpmyadmin potremo accedere alla gestione database digitando root come nome utente e, come password, la password che abbiamo scelto precedentemente.

Accedere a PhpMyAdmin

Attivare il mod rewrite

Il mod rewrite serve per il vostro server apache a far si che le pagine dinamiche (in questo caso in php) cambino totalmente estensione e sembrino pagine html statiche. Questa trasformazione ha lo scopo di far si che la vostra pagina venga assimilata meglio dai motori di ricerca. In locale questa modifica normalmente non serve, però può capitare che moduli aggiuntivi del vostro CMS preferito lo richiedano, quindi è meglio attivarlo.

Prima di tutto lanciamo nel terminale questo comando: sudo a2enmod rewrite
Inseriamo la password di root e, se tutto è andato bene, apparirà un messaggio come segue:

attivare mod rewrite

Ora riavviamo apache dal terminale con il comando: sudo /etc/init.d/apache2 restart

Continuiamo le modifiche necessarie e digitiamo sulla finestra del terminale il comando: cd /etc/apache2/sites-enabled
Poi il comando: sudo gedit 000-default

Nel file che si aprirà, sostituiamo:

Options FollowSymLinks
AllowOverride None

Con:

Options All
AllowOverride All

Poi sostituiamo:

Options Indexes FollowSymLinks MultiViews
AllowOverride None
Order allow,deny
allow from all

Con:

Options All
AllowOverride All
Order allow,deny
allow from all

Salviamo il file e riavviamo apache con: sudo /etc/init.d/apache2 restart

Ora il rewrite è attivo e funzionante.

Aggiungere host virtuali al server LAMP

Ora il nostro server è completo e funzionante, ma di default la cartella contenente il nostro sito (/var/www) è accessibile in scritta solamente avendo i permessi di root. Questa cosa, mentre è fondamentale per un server in rete, è piuttosto scomoda per lavorare in locale per dei semplici test.

Inoltre potremmo aver bisogno, per diversi motivi, di poter lavorare su di una serie di siti separati. Ognuno raggiungibile digitando su browser non localhost/nomesito ma ad esempio test.nomestito1.it o test.nomestito2.it, quindi esattamente come se il sito si trovasse in un server remoto.

Per fare ciò, come prima cosa apriamo la nostra Cartella Home e creiamo una cartella dove ospitare i mostri siti es. www ed inseriamo una cartella per ogni sito che ci interessa:

cartelle siti

Ora da terminale digitiamo: sudo gedit /etc/hosts
Si aprirà il file hosts in modifica dove inseriremo i nomi dei siti virtuali che vogliamo creare come nell’immagine seguente:

aggiungere dati host

In pratica abbiamo aggiunto un IP 127.0.0.1 più il nome del’host virtuale che volgiamo attivare, per ognuno dei siti che vogliamo gestire.

A questo punto dobbiamo editare un file di configurazione di Apache, per cui digitiamo in un terminale: sudo gedit /etc/apache2/httpd.conf

Nel file che si aprirà, cambiando nomeutente con il vostro ed i nomi delle cartelle con le vostre (test.sito1.it ecc.), scriviamo:

###cartella www
<VirtualHost *:80>
DocumentRoot /home/nomeutente/www
ServerName localhost
</VirtualHost>

<Directory /home/nomeutente/www>
Options Indexes FollowSymLinks Includes ExecCGI
AllowOverride All
Order allow,deny
Allow from all
</Directory>

###test.sito1.it
<VirtualHost *:80>
DocumentRoot /home/nomeutente/www/test.sito1.it
ServerName test.sito1.it
</VirtualHost>

<Directory /home/nomeutente/www/test.sito1.it>
Options Indexes FollowSymLinks Includes ExecCGI
AllowOverride All
Order allow,deny
Allow from all
</Directory>

###sito test.sito2.it
<VirtualHost *:80>
DocumentRoot /home/nomeutente/www/test.sito2.it
ServerName test.sito2.it
</VirtualHost>

<Directory /home/nomeutente/www/test.sito2.it>
Options Indexes FollowSymLinks Includes ExecCGI
AllowOverride All
Order allow,deny
Allow from all
</Directory>

###sito test.sito3.it
<VirtualHost *:80>
DocumentRoot /home/nomeutente/www/test.sito3.it
ServerName test.sito3.it
</VirtualHost>

<Directory /home/nomeutente/www/test.sito3.it>
Options Indexes FollowSymLinks Includes ExecCGI
AllowOverride All
Order allow,deny
Allow from all
</Directory>

Riavviamo Apache da terminale con il comando: sudo /etc/init.d/apache2 restart

Cremiamo un file html con scritto Funziona che inseriremo nelle cartelle che volgiamo testare, poi apriamo il browser e digitiamo l’indirizzo di uno dei siti locali che abbiamo appena attivato, ad esempio test.sito1.it e:

test sito

Modificare il file php.ini

Bene, ora abbiamo tutto quello che ci serve per testare i nostri siti in locale. Potrebbe però essere necessario modificare il file php.ini per cambiare alcuni parametri.

Il comando da terminale per modificare il file php.ini è: sudo gedit /etc/php5/apache2/php.ini

Di seguito alcune impostazioni consigliate:

Upload_max_filesize: la dimensione massima file che si possono importare (es database):
upload_max_filesize = 24M
Questo parametro è dipendente da un’altro parametro: post_max_size, il quale imposta la massima dimensione di dati che può essere spedita tramita il metodo “post”, dovete configurarla con la stessa dimesione dell’upload_max_filesize, quindi cambiate questa configurazione in:
post_max_size = 24M

Max_execution_time: se dovete fare upload che impiegano molto tempo o elaborare query importanti impostate queste impostazioni a:
max_execution_time = 300

Memory_limit: se avete errori riguardo la massima memoria da abilitare cambiate questo parametro:
memory_limit = 32M
Utilizzando CMS con impostazioni che hanno forti richieste di memoria è meglio aumentarla ulteriormente. Ad esempio Drupal con Ubercart per lavorare bene richiede almeno 64M di memory limit. Impostando memory_limit = -1 la memoria viene settata ad infinito ovvero tutta la ram disponibile.

Quando fatto ricordiamoci di riavviare apache con il comando: sudo /etc/init.d/apache2 restart

Articolo tratto dal sito http://www.webgrafic.net

Scaricare un intero sito internet con il comando wget

Posted on the aprile 25th, 2010 under internet,Ubuntu by

Scaricare un intero sito con Ubuntu

Per scaricare un sito, per consultarlo off line, o per farlo vedere a degli amici, che non hanno la connessione ad internet, potete usare un semplice comando da terminale.
Aprite il terminale dal pannello:
Applicazioni->Accessori->Terminale

create una cartella con il comando:

mkdir nomedellavostracartella
Sulla tastiera premete: Invio(Enter);

entrate nella cartella appena fatta:
cd nomedellavostracartellacreata
Invio(Enter);

comando per scaricare il sito:
wget –mirror indirizzodelsitodascaricare
Invio(Enter)

Finito il download, dal pannello:
Risorse->Cartella Home
aprite la cartella creata nel passaggio precedente, dentro troverete un’altra con il nome del sito, apritela, e aprite il file Index con il vostro browser.
Attenzione, visto che si naviga off line, può capitare che dovete risolvere da soli i link presenti sia nella home, che nelle altre pagine ( mi è capitato di doverlo fare con un sito in asp, invece, con un altro in php, il problema non si è presentato)
Per farlo, cliccate il link che volete aprire, vi uscira un messaggio di errore, spostatevi nella barra degli indirizzi, e sostituite http:// (solo questa parte dell’indirizzo, il resto lasciatelo) con file:///home/vostronomeutente/nomecartallacreatadavoi/cartellasitocreatasidasolaconwget/

Se ciò si verifica può risultare un po’ scomodo, specie se dovete aprire molti link, quindi vi suggerisco di usare il programma Httrack
Però, con Httrack, può capitarvi che il download di alcuni siti web venga effettuato, perciò dovrete ricorrere al comando wget….

Per installare Httrack:
Sistema-> Amministrazione->Gestore pacchetti Synaptic
Cercate il pacchetto httrack
Nei prossimi giorni, farò una guida base su questo programma.

Articolo tratto dal sito http://www.postarelibero.com

Hjsplit… unire file video megaupload

Posted on the marzo 24th, 2010 under Ubuntu by

Versione per ubuntu di Hjsplit

sudo apt-get install lxsplit

E’ possibile dividere un file da riga di comando:

lxsplit -s hugefile.bin 15M ( divide il file "hougefile.bin" in parti da 15MB )

E' possibile unire un file precedentemete diviso da riga di comando:

lxsplit -j smallfiles.bin.001 ( tutti i file da unire devono essere posizionati nella solita cartella )

Font window su ubuntu

Posted on the febbraio 16th, 2010 under Ubuntu by

Installare i font comunemente untilizzati su windows è una cosa semplicissima…

1. Aprire il terminale
2. Digitare il comando sudo apt-get install msttcorefonts
3. Inserire password
4. Confermare

Il gioco è fatto

Gestire ubuntu server tramite web (ebox)

Posted on the febbraio 12th, 2010 under Ubuntu by

eBox

eBox è un framework web utilizzato per la gestione della configurazione delle applicazioni web. L’implementazione modulare consente di scegliere quali servizi configurare attraverso l’uso di eBox.

Installazione

I diversi moduli di eBox sono divisi in vari pacchetti, consentendo di installare solo quelli necessari. Per visualizzare i pacchetti disponibili, in un terminale, digitare:

<span class="command"><strong>apt-cache rdepends ebox | uniq</strong></span>

Per installare il pacchetto ebox, che contiene i moduli predefiniti, digitare:

<span class="command"><strong>sudo apt-get install ebox</strong></span><br />

Per installare i moduli disponibili usare il meta-pacchetto ebox-all.

Durante la fase di installazione viene chiesto di fornire una password per l’utente ebox. Finita l’installazione, è possibile accedere all’interfaccia web di eBox da: https://ilmioserver/ebox.

Configurazione

È utile ricordare che, durante l’uso di eBox nella configurazione dei moduli, è presente un pulsante Change che implementa la nuova configurazione. Una volta premuto questo pulsante, la maggior parte dei moduli, ma non tutti, deve essere salvata facendo clic sul collegamento «Save changes» nell’angolo in alto a destra.

[Nota]

Quando viene fatta una modifica che richiede un salvataggio, il collegamento passa da verde a rosso.

Moduli di eBox

I moduli di eBox, in modo predefinito, non sono abilitati, nemmeno quando ne viene installato uno nuovo.

Per abilitare un modulo disabilitato, fare clic sul collegamento Module status nel menù a sinistra. Quindi selezionare quali moduli abilitare e fare clic su «Save».

Moduli predefiniti

Questa sezione fornisce una panoramica sui moduli predefiniti di eBox.

  • System: contiene le opzioni per la configurazione di diverse voci di eBox.

    • General: consente di impostare la lingua, il numero della porta e contiene un modulo per il cambio della password.

    • Disk Usage: visualizza un grafico con le informazioni sull’utilizzo del disco.

    • Backup: è usato per eseguire backup delle informazioni di configurazione di eBox. L’opzione Full Backup consente di salvare tutte le informazioni di eBox, come i file di registro, non incluse nell’opzione Configuration.

    • Halt/Reboot: consente di arrestare o riavviare il sistema.

    • Bug Report: crea un file contenente i dettagli utili alla segnalazione di bug agli sviluppatori di eBox.

  • Logs: consente di eseguire interrogazioni sui registri di eBox in base alla configurazione del tempo di “purge”.

  • Events: questo modulo consente di inviare avvisi attraverso RSS, Jabber e i file di registro.

    • Eventi disponibili:

      • Free Storage Space: avvisa se lo spazio libero scende al di sotto di una determinata percentuale, il valore predefinito è il 10%.

      • Log Observer: questo evento non funziona con la versione di eBox fornita con Ubuntu 7.10.

      • RAID: monitora il sistema RAID e invia avvisi se si verificano problemi.

      • Service: invia avvisi se un servizio si riavvia troppe volte in poco tempo.

      • State: avvisa riguardo lo stato di eBox, attivo o disattivo.

    • Invio di dispacci:

      • Log: invia i messaggi degli eventi al file di registro di eBox /var/log/ebox/ebox.log.

      • Jabber: prima di abilitare questa forma di invio dei dispacci è necessario configurarla facendo clic su «Configure».

      • RSS: una volta configurato è possibile abbonarsi a quell’indirizzo per visualizzare gli avvisi.

Moduli aggiuntivi

Segue una breve descrizione di altri moduli disponibili per eBox:

  • Network: consente la configurazione delle opzioni di rete del server attraverso eBox.

  • Firewall: configura le opzioni del firewall per l’host eBox.

  • UsersandGroups: questo modulo consente di gestire gli utenti contenuti in una directory LDAP OpenLDAP.

  • DHCP: fornisce un’interfaccia per configurare un server DHCP.

  • DNS: fornisce le opzioni di configurazione per un server DNS BIND9.

  • Objects: consente la configurazione di eBox Network Objects, che consente l’assegnazione di assegnare un nome a un indirizzo IP o a un gruppo di indirizzi IP.

  • Services: visualizza informazioni di configurazione per i servizi disponibili nella rete.

  • Squid: opzioni di configurazione per il server proxy Squid.

  • CA: configura un’autorità di certificazione per il server.

  • NTP: imposta le opzioni per il protocollo Network Time Protocol.

  • Printers: consente la configurazione delle stampanti.

  • Samba: opzioni di configurazione di Samba.

  • OpenVPN: opzioni di impostazione per l’applicazione OpenVPN Virtual Private Network.

Risorse

Articolo tratto dal sito http://help.ubuntu-it.org

Dare una ripulita ad Ubuntu

Posted on the gennaio 29th, 2010 under Ubuntu by

Ubuntu installa di default tantissimi pacchetti che rischiano di far passare inosservato tutto il recente lavoro svolto nello snellimento di GNOME, soprattutto in termini di richieste di RAM e nei tempi d’avvio.

Inoltre installando e disinstallando programmi è possibile che nel nostro sistema rimangano file di configurazione e librerie non più utilizzati. Questi file occupano inutilmente la memoria del nostro sistema, vediamo quindi come ripulire la nostra Ubuntu.

Innanzitutto iniziamo a dare una bella ripulita cancellando la cache dei programmi installati e di quelli disinstallati e rimuovendo tutte le dipendenze inutilizzate.

$ sudo apt-get clean
$ sudo apt-get autoclean
$ sudo apt-get autoremove

Grazie a questi tre piccoli comandi da shell, potremo mantenere sempre efficiente la nostra distro. Ora dobbiamo dare una ripulita a tutte le configurazioni inutili dei programmi disinstallati.

$ sudo dpkg –purge `COLUMNS=300 dpkg -l “*” | egrep “^rc” | cut -d\ -f3`

Bene, adesso occupiamoci di un’altro aspetto, legato soprattutto all’uso sconsiderato della nostra RAM: i servizi che vengono caricati all’avvio, in Ubuntu sono davvero tanti. quindi armiamoci degli strumenti che ci fornisce la nostra distro e agiamo, per Ubuntu consiglio di installare il pacchetto bum (Boot Up Manager) e di disabilitare i seguenti servizi:

bootlogd
stop-bootlogd
rsync
apmd
powernowd
acpi-support
laptop-mode
mdadm

Un ultimo accorgimento che posso darvi è di installare il pacchetto localepurge, una piccola applicazione che può liberare circa 50 mb di spazio, eliminando i file di localizzazione di lingue di cui ignorate perfino l’esistenza.

Articolo tratto dal sito http://www.ilbloggatore.com

Disponibile Cairo Dock 2.0

Posted on the gennaio 29th, 2010 under Ubuntu by

Disponibile Cairo Dock 2.0

Tante le novità di questa nuova versione, tra cui sicuramente gli incredibili effetti. Icone che ruotano, fiamme al passaggio del mouse e pinguini che girano per i fatti loro, senza contare gli immancabili applet che si sganciano dalla barra e vanno a riempire il nostro desktop!

Vediamo come installarla.

Jaunty:

Andiamo in Sistema->Amministrazione->Sorgenti Software. Apriamo il tag Altro software (Software di terze parti) ed aggiungiamo la seguente riga:

deb http://repository.cairo-dock.org/ubuntu jaunty cairo-dock

Adesso apriamo il gestore dei pacchetti (Synaptic) e cerchiamo “cairo-dock“. Clicchiamo su Applica ed installiamo il programma.

Karmic:

Apriamo il gestore dei pacchetti (Synaptic) e cerchiamo “cairo-dock“. Clicchiamo su Applica ed installiamo il programma.

Vi lascio con alcuni screenshot:

Alcuni temi:

cairo3

cairo7

Un particolare:

cairo4

Gli applet si possono sganciare dalla dock:

applet

Un esempio di applet sul desktop:

applet2

Gli applet possono anche essere ruotati per cambiarne la prospettiva:

applet3

Vai qui per vedere la guida completa su come personalizzare Ubuntu.

Articolo tratto dal sito http://freetimesblog.altervista.org

Trasforma il tuo PC con Linux in un Mac OS X

Posted on the gennaio 29th, 2010 under Ubuntu by

Il desktop di Mac OS X è probabilmente il migliore in assoluto in termini di usabilità, semplicità e produttività: non a caso molti utenti Windows stanno pian piano passando al Mac senza troppi rimpianti ;-)

Il problema è che però molti possono avere problemi di budget che rendono tale passaggio, anche se agognato, difficile da attuare. Se anche voi vi trovate in questa situazione, non è comunque il caso che vi demoralizziate o gettiate la spugna: esiste una soluzione alternativa di tutto rispetto!
Se su vostro computer è installato Linux Ubuntu potete passare (senza alcuna spesa) ad un’interfaccia in tutto e per tutto simile a quella del Mac, installando Mac4Lin, un transformation pack in grado di rendere il desktop Linux praticamente identico a quello di Mac OS X!

Consiglio: Clicca qui per avviare una scansione degli errori del sistema ed ottimizzare le prestazioni del PC

Guardatevi lo screeshot di seguito e ditemi un po’ se vedete delle differenze ;-)

mac4lin

Per installare Mac4Win su Linux Ubuntu con Gnome 2.20 procedete come segue:

  • Scaricate Mac4lin e decomprimete l’archivio in una cartella nella home del vostro utente
  • Posizionatevi nella cartella decompressa e lanciate il comando “./Mac4Lin_Install_v1.0.sh” rispondendo sempre “y” a tutte le domande
  • Installate i pacchetti necessari con il comando “sudo apt-get install awn-manager  compiz emerald
  • Su Applicazioni > Accessori selezionate “Avant Window Navigator“.
  • Nel pannello di gestione di AWN selezionate “Themes” e quindi importate il tema contenuto nella sottodirectory “AWN” della directory di installazione di Mac4Lin.
  • Su Sistema> Preferenze selezionate “Aspetto quindi aprite la sezione “Sfondo” e selezionate il wallpaper contenuto nella sottodirectory “Wallpapers” della directory di installazione di Mac4Lin.
  • Effettuate un logout e un login (meglio ancora un riavvio) per caricare correttamente tutte le nuove impostazioni del tema

Articolo tratto dal sito http://www.nothing2hide.net

Le migliori alternative a Windows Live Writer in Linux

Posted on the gennaio 29th, 2010 under Ubuntu by

Le migliori alternative a Windows Live Writer in Linux

Da ieri mi sono deciso a provare Linux Mint, una distro derivata da Debian che devo dire molto leggera e piacevole graficamente. Ho subito installato aggiornamenti, lingue e programmi necessari, ma ho  incontrato difficoltà nel trovare un Blog Editor semplice e veloce come Windows Live Writer.

Alternative a Windows Live Writer

Dato che ora vi scrivo, l’ho trovato, e pesa 501kb!! Si chiama ScribeFire ed è un’ottima estensione per Mozilla Firefox che si distingue per la compatibilità con servizi molto differenti, da WordPress a Blogger. La semplicità d’installazione e di utilizzo ne fanno uno dei migliori attualmente. Una volta installato nel browser e riavviato Firefox troverete in “Strumenti” una nuova voce, appunto ScribeFire. È anche possibile avviarlo dall’icona in basso a destra sulla barra di stato. Avviatelo e lui vi chiederà subito indirizzo e dati di Login per il vostro blog, scaricherà le categorie e i vecchi post e darà l’opportunità di scrivere un nuovo articolo, come sto facendo io ora. È possibile integrare immagini dal proprio PC nell’articolo, come anche gestire i video di Youtube e creare collegamenti gestiti. È localizzato in italiano, e dalle impostazioni si può ottenere che l’estensione si avvii in una nuova scheda\finestra. È inoltre possibile visualizzare un’anteprima in diretta del post appena scritto, senza doverlo prima pubblicare (come avviene con Live Writer e con l’anteprima di WordPress). È compatibile con tutti i principali Sistemi Operativi: Linux, Windows, FreeBSD ma non con Mac OSX, in quanto esso non esegue Firefox.

Altri programmi

Ho provato anche Qumana, Blog manager in java multipiattaforma, e devo dire che non è male. Purtroppo, però, l’interfaccia grafica non convince molto e ScribeFire convince di più.

Aprire database Access con MDB tools

Posted on the gennaio 28th, 2010 under Ubuntu by

JET / MS Access database (MDB) tools

MDB tools offre l’opportunità di manipolare files di Microsoft Access attraverso i seguenti tools:

  • utils – provides command line utilities to list tables, export schema, and data, show file versions, and other useful stuff.
  • mdb-sql – a command line SQL tool that allows one to type sql queries and get results.
  • odbc – An ODBC driver for use with unixODBC driver manager. Allows one to use MDB files with PHP for example.

Nome del pacchetto per Ubuntu Hardy: mdbtools (0.5.99.0.6).

JET / MS Access database (MDB) file viewer

GNOME MDB viewer is a graphical interface that allows to export data and schema from so-called JET database files. (more commonly known as MDB files or Access Databases after the name of the Microsoft application that uses JET as its native embedded database format).

Nome del pacchetto per Ubuntu Hardy: mdbtools-gmdb (0.5.99.0.6). E’ sufficiente cliccare con il destro sul file mdb e scegliere “Apri con altra applicazione” e in fondo specificare gmdb2 in “Usa un comando personalizzato”. In questo modo verrà mantenuta l’associazione fra questi file e l’applicazione.
All’apertura del database ci viene presentata la vista con le tabelle al suo interno: Un bottoncino nella barra principale (l’ultimo a partire da destra) permette di esportare i dati in formato CSV mentre un altro (il penultimo sempre a partire da destra) permette di eseguire query SQL sul database:

Con OpenOffice

Dovrebbe essere sufficiente installare sempre da Synaptic i pacchetti openoffice.org-base e mdbtools (visto prima). Ad ogni modo nonostante le possibili guide, FAQ e articoli, non sono riuscito a far funzionare la cosa con Ubuntu (non vi è alcuna menzione ad Access nel menu a tendina per la scelta del tipo di database).
Se qualcuno ci riesce me lo dica ;)

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